Sogno e realtà tra scienza e fantascienza.

“Il modello psicospirituale è basato sull’idea che il professionista, mentre lavora con le sue competenze specifiche, sia attento al bisogno dell’uomo di vivere la speranza. Essa deriva dal credere ad un progetto più grande all’interno del quale la propria vita ha avuto origine”.

Nel lavoro psicoterapeutico si esplora l’intimo interiore della persona: mentre si rimane nel consapevole, emerge a tratti qualcosa di misterioso che proviene dall’inconscio. Siccome è qualcosa di mio, la scoperta, per quanto interessante, non sembra rappresentare una novità assoluta. Dipende da me il dare o non dare la giusta importanza alle intuizioni. Può essere un’intuizione che mi realizza concretamente proiettandomi verso una prospettiva spirituale o può essere che mi realizza mediante un rimaneggiamento fantastico della realtà attuale.

Ci sono persone che esplorano se stesse partendo dall’idea che la loro vita ha un’origine che richiede di compiersi in un traguardo. Altre non si pongono questo problema di senso, ma siccome un senso deve esistere, allora fantasticano.

Nella fantascienza (come nel film Avatar) si realizza un nuovo livello di vita terrena che parte dalla coscienza personale proiettata in un’altra dimensione partendo dal proprio corpo: si immagina un’evoluzione fantastica della condizione terrena. Le religioni spiegano come l’anima sia accolta da un essere d’amore di grandezza infinita e ci invitano a credere nella possibilità di appartenere ad un Regno di gioia basato sull’amore.

Il modello psicospirituale è basato sull’idea che il professionista, mentre lavora con le sue competenze specifiche, sia attento al bisogno dell’uomo di vivere la speranza. Essa deriva dal credere ad un progetto più grande all’interno del quale la propria vita ha avuto origine.

Ma vediamo insieme cosa potrebbe condizionare la capacità evolutiva dell’uomo che desidera crescere per dare un compimento alla sua vita. Vediamo quale ipotesi può aiutarci a capire come possiamo fare di tutto per realizzarci.

Il sogno di ogni uomo si compie nella realtà quando siamo in grado di farlo. Cosa potrebbe impedircelo? Un eccesso di realismo o un eccesso di sogno?

I sogni non sono mai troppi o troppo grandi. La realtà non è mai così inaccessibile e contraria. Quello che fa la differenza sono io, la mia percezione, la mia capacità di trovare l’equilibrio.

Ci sono persone che vivono un PROBLEMA DI LIBERTA’ e non danno ascolto ai loro desideri perché prevale la paura di vivere. Si adattano a ciò che è sicuro, sperimentato. Si riferiscono quasi esclusivamente a quello che è accettato dalla cultura familiare e sociale alla quale appartengono. La voce interiore di chi ha un problema di libertà dice: “ma chi te lo fa fare, ma guarda che non ti conviene, stai attento, guarda che ci sono dei rischi” e così via.

Ci sono persone che vivono un PROBLEMA DI SOGNO e rimangono agganciate al desiderio incontenibile che conduce le loro vite al di là di ciò che in realtà vorrebbero realizzare. Rischiano di iniziare continuamente cose nuove senza compierle. La voce interiore di chi ha un problema di sogno dice: “ma buttati, cosa aspetti, perché accontentarsi di quello che hai, dai fallo” e così via.

In entrambi i casi manca sia un sufficiente ascolto di se stessi per il riconoscimento dei propri bisogni sia una analisi obiettiva della realtà. Si percepisce se stessi come inadeguati ad una promozione assertiva di sé nel rispetto dell’altro.

Questa descrizione descrive due polarità possibili. Come sempre, non esiste una via di mezzo ma il giusto equilibrio all’interno della propria tipologia. Possiamo essere persone capaci di dare stabilità a sé stesse ed al sistema di appartenenza con la propria individualità e possiamo essere persone capaci di stimolare se stesse ed il sistema con la propria capacità creativa.

Per risolvere la dinamica interna di blocco abbiamo necessità di aiuto e sostegno per comprendere i nostri bisogni inespressi e irrealizzati. Esistono davvero tanti cammini di crescita interiore. Sono cammini di crescita psicologica e spirituale, che a me piace vedere come cammini psicospirituali.

Sogno e realtà tra scienza e fantascienza. Trovare l’equilibrio “giusto per noi” è quello che ci occorre. Sono poche le cose davvero importanti per ciascuno di noi e molte invece quelle su cui investiamo anche se in realtà non sono veramente nostre: purtroppo lo sono diventate in modo artificiale come adattamento. Non è sempre facile fare chiarezza. Prima o poi però il disagio diventa talmente grande che non posiamo sottrarci al bisogno di una serena ricerca del nostro vero Sé.

E’ su questa verità esistenziale che auguro a ciascuno di fare un buon cammino di crescita interiore.